Il burocratese si può sconfiggere. Ad esempio già dal 1993, a seguito di studi sul tema “leggibilità“, il Dipartimento per la Funzione Pubblica ha approntato il “Manuale di stile” per le pubbliche amministrazioni. Da allora altre guide, circolari, manuali hanno ribadito l’importanza del parlar chiaro,ma l’antilingua è dura a morire..
Che avesse ragione Annamaria Testa, pubblicitaria, quando scriveva che “persone, istituzioni, enti scelgono deliberatamente di non farsi capire. Per mantenere il potere, sfuggire alle responsabilità o non rispettare gli impegni “?.. Insomma, la non leggibilità come scelta ragionata?
Credo che l’uso di un linguaggio burocratico da un lato si possa collegare a ragioni culturali, come se se esprimere la complessità attraverso la scrittura “legittimi un ruolo”. Dall’altro, si tratti di pessime abitudini linguistiche assunte in anni di lavoro. Scrivere in modo comprensibile e chiaro, infatti, non è cosa che si improvvisa e va imparata.
“Ho scritto questa lettera più lunga del solito solo perché non ho avuto il tempo di abbreviarla”. Blaise Pascal
Tornando alla leggibilità e al Manuale di stile: la funzione principale della comunicazione pubblica è farsi comprendere da tutti, nessuno escluso. E’ un diritto e un dovere costituzionale. Ecco perché i documenti pubblici devono essere progettati per il lettore e, in caso la prima stesura non sia efficace, vanno “tradotti” in italiano!
Ecco un esempio pratico:
Leggibilità prima…
Il testo che segue è un esempio di scarsa leggibilità. La difficoltà del testo è palese, ma se decidessimo di misurare con maggiore precisione la leggibilità del testo potremmo farlo in vari modi, tra i quali utilizzare un analizzatore di leggibilità o Word.
Il testo, dicevamo, è un avviso esposto in un ufficio pubblico. Escludendo il titolo e la firma, è costituito da un’unica frase molto lunga (76 parole). Poiché le informazioni sono incastrate l’una nell’altra, chi legge corre il rischio di non capire. Inoltre, termini come “istanza corredata…” “contestazione alla pretesa tributaria…”, “rapida definizione delle contestazioni…” sono decisamente fumosi.
CARTELLE ESATTORIALI ANNO IMPOSTA 1989
Al fine di ottenere una più rapida definizione delle contestazioni sulle cartelle esattoriali relative al 1989, si invitano tutti i contribuenti interessati a recarsi al CENTRO DI SERVIZIO DELLE IMPOSTE DIRETTE DI ROMA in Via Fortunato Depero ove, tramite un’istanza corredata dalla documentazione giustificativa della contestazione alla pretesa tributaria, si può ottenere la definizione senza procedere alla spedizione del ricorso che comunque sarebbe necessario dopo le semplici informazioni che si possono ottenere presso quest’Ufficio.
La Direzione
Leggibilità dopo…
L’avviso può essere scritto in modo più semplice e comprensibile per tutti mantenendo quasi lo stesso numero di righe e lo stesso contenuto. Come? Con semplici accorgimenti volti ad aumentarne la leggibilità. Le parole da 76 diventano 84 e il nuovo testo è composto da tre frasi. Una di esse contiene un’informazione in più, utile ai cittadini che intendano raggiungere il Centro. Poiché la via in cui si trova il Centro non è riportata sullo stradario della città, può essere utile indicare la zona (La Rustica-Acquavergine) e come arrivarci (uscita dal raccordo ed eventuali mezzi pubblici che servono la zona). Le espressioni fumose sono ora chiare e comprensibili.
CARTELLE ESATTORIALI PER L’ANNO D’IMPOSTA 1989
I contribuenti che vogliono risolvere rapidamente le contestazioni sulle cartelle esattoriali dell’anno 1989 possono rivolgersi personalmente al CENTRO DI SERVIZIO DELLE IMPOSTE DIRETTE DI ROMA.
Il Centro si trova in via Fortunato Depero (da via O. Licini a via L. Russolo, zona La Rustica-Acquavergine, uscita n.1234 del Raccordo anulare).
Chi presenta direttamente al Centro la domanda e i documenti che giustificano la contestazione accelera la pratica e non deve spedire il ricorso necessario anche dopo le informazioni ricevuta da quest’Ufficio.
La Direzione
Migliorare la leggibilità, i suggerimenti del Manuale di stile
I suggerimenti contenuti nel Manuale di stile riguardano essenzialmente tre livelli del testo: l’organizzazione logico-concettuale del testo, la sintassi, le parole. Per ogni livello esistono suggerimenti e regole da applicare ai testi per aumentarne la leggibilità.
Eccone alcuni
distinguere le informazioni principali da quelle secondarie
scrivere periodi brevi di 20-30 parole
evitare gli incisi
scrivere articoli di 200-250 parole
preferire parole di uso comune
usare frasi coordinate piuttosto che subordinate
preferire l’ordine Soggetto-Verbo-Complemento nella costruzione della frase
usare verbi di modo finito evitando infiniti, participi e gerundi
preferire la forma attiva alla forma passiva
evitare le forme impersonali
usare, quando è possibile, l’indicativo al posto del congiuntivo
sostituire le doppie congiunzioni e le doppie negazioni
usare le immagini come supporto alla comunicazione